COMUNICATO STAMPA
SPICA: IL SECONDO PROGETTO MILANESE DI RITU DALMIA CONSACRA LA COLLABORAZIONE CON L’AMICA CHEF VIVIANA VARESE.
Le due donne, insieme, regalano all’Italia una nuova visuale, nata dal cuore, della gastronomia nel mondo.
In attesa dell’imminente apertura del suo secondo progetto milanese, Ritu Dalmia scioglie il mistero e annuncia la partecipazione dell’amica chef Viviana Varese, una stella Michelin dal 2011, alla formazione della squadra di cucina di Spica.
Non un concept ma una “questione di cuore”, Spica racconta, attraverso i cibi selezionati dai luoghi del Mondo più amati dalle due chef, una storia d’amore per il viaggio, la scoperta, la condivisione.
Accanto al viaggio non mancheranno le origini di Ritu e Viviana, un cuore indiano e uno italiano, cucine che alimenteranno un menù in continuo cambiamento, risultato di nuovi viaggi e nuove scoperte culinarie.
Dopo il recente annuncio di Viviana Varese relativo alla cessione del 20% delle quote della sua Alicette alla società Riga Foods di Ritu Dalmia e Analjit Singh, Ritu Dalmia e Viviana Varese danno vita ad un sodalizio femminile e internazionale pressoché unico nell’industria del food, che fonda le sue basi su una profonda amicizia, fatta di stima, fiducia reciproca e grande affinità.
Quello creato da Ritu Dalmia con Viviana Varese è un progetto in grado di coniugare l’arte della mixology a quella di una visione fortemente cosmopolita della gastronomia. Sarà un locale conviviale, moderno, divertente, dedicato alla condivisione, ai suoi tavoli si potrà compiere un viaggio culinario attraverso un atlante di sapori che rispecchia in pieno lo spirito globale, internazionale e inclusivo della celebre chef indiana che, insieme alla creatività e alla profonda esperienza di Viviana Varese, darà vita ad una proposta gastronomica che si preannuncia imperdibile, unica nella sua formula per il mondo della ristorazione del nostro Paese.
Il grande spazio conviviale che sorgerà in via Melzo, nel quartiere simbolo dell’Art Nouveau e del dinamismo, sarà realizzato dallo studio di architettura Vudafieri-Saverino Partners e saprà stupire per l’inedito mix tra suggestioni indiane e richiami ai maestri del design meneghino del XX secolo.
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